Ogni persona ha un modo unico di percepire, valutare e reagire al mondo del lavoro. Questa unicità è una risorsa straordinaria, ma spesso resta invisibile agli occhi — e questo può limitare la qualità delle relazioni, la capacità di delegare, la motivazione dei team e persino l’efficacia del coaching.
Ecco perché comprendere le leve motivazionali profonde e le preferenze cognitive è oggi una competenza chiave, sia per chi guida le persone, sia per chi le accompagna come coach nei percorsi di cambiamento e crescita.
Nel mondo del coaching, comprendere profondamente se stessə è il primo passo per accompagnare efficacemente l’altrə. Ma c’è un altro elemento cruciale per il successo di un buon coaching: saper comprendere anche come funziona chi ci sta di fronte. È qui che entra in gioco una chiave spesso trascurata ma strategica: le leve motivazionali inconsce.
I nostri comportamenti, le nostre scelte e persino i conflitti nel lavoro di squadra nascono da filtri cognitivi invisibili ma potenti, noti come Metaprogrammi. Questi schemi inconsci guidano il nostro modo di percepire, valutare, decidere e agire. Se nel coaching possiamo allenare le competenze, i metaprogrammi ci parlano del come una persona apprende, comunica, prende decisioni e si motiva — aspetti essenziali per costruire relazioni professionali fluide e team performanti: ci spiegano cosa costruisce le condizioni per le quali unə coachee non riesce ancora a raggiungere i suoi obiettivi.
Per chi è Leader: delegare con intelligenza e motivare con precisione
Essere leader non significa trattare tuttə allo stesso modo, ma riconoscere e valorizzare le differenze individuali.
Conoscere i metaprogrammi delle persone del proprio team consente di:
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Delegare in modo mirato, affidando compiti coerenti con il modo naturale di funzionare di ciascunə.
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Accompagnare lo sviluppo di collaboratori e collaboratrici facilitando sfide sostenibili, motivanti e in linea con le loro preferenze.
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Gestire i conflitti e migliorare la comunicazione grazie a una lettura più fine delle divergenze cognitive.
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Favorire engagement e retention, sostenendo il senso di efficacia e appartenenza.
Chi guida le persone, oggi più che mai, deve saper passare da una leadership basata sull’intuizione a una leadership basata su dati umani concreti.
Per chi è Coach: affilare la consapevolezza e generare impatto
Per un coach, comprendere i metaprogrammi operanti nel sistema dellə coachee è una porta di accesso al mindset del cliente. I metaprogrammi rivelano infatti come una persona pensa, apprende, agisce, valuta e si auto-motiva. Questo consente allə coach di:
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Allenare in sé stessə una presenza più neutra e consapevole, evitando di interpretare il cliente attraverso il proprio filtro cognitivo.
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Raffinare l’ascolto, le domande e gli stimoli in funzione dei pattern che guidano o ostacolano il cambiamento per quel cliente.
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Favorire la costruzione di nuovi comportamenti a partire dalle preferenze attuali, senza forzare modelli standard o idealizzati.
Come scrive Robert Dilts, “la vera eccellenza non è uniformità, ma flessibilità comportamentale coerente con la propria identità”.
iWAM®: una lente sistemica sulla persona
Lo strumento iWAM® (Inventory for Work Attitude and Motivation) rappresenta un alleato potente e scientificamente validato per decodificare questi aspetti. Attraverso 48 metaprogrammi, iWAM® offre una lettura precisa e operativa dei “filtri” inconsci con cui ciascunə agisce, comunica, prende decisioni e si motiva sul lavoro.
Tra le dimensioni chiave che iWAM® misura:
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Direzione della motivazione (evitare problemi o raggiungere obiettivi)
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Riferimento di valutazione (interno o esterno)
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Proattività o reattività
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Orientamento temporale (passato, presente, futuro)
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Focus di interesse (persone, compiti, sistemi, denaro…)
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Grado di strutturazione mentale, attenzione al dettaglio, gestione dell’errore, bisogno di varietà o stabilità
Queste variabili sono descrittive: ci aiutano a comprendere perché, a parità di competenze, alcune persone ottengano risultati straordinari e altre rimangano bloccate.
E iWAM® offre proprio questa mappa: un modo per riconoscere, onorare e utilizzare con intelligenza le modalità cognitive che rendono ciascunə cliente un mondo da esplorare.
iWAM® non è solo uno strumento di assessment: è una palestra di consapevolezza per leader e coach che desiderano andare oltre le etichette, costruire relazioni autentiche e potenziare lo sviluppo individuale e collettivo.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a vedere il mondo allo stesso modo.”
— Albert Einstein
3 domande per l’autoriflessione
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Come cambia il mio modo di accompagnare unə cliente se so come funziona il suo sistema motivazionale inconscio?
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In che modo le mie preferenze cognitive influenzano il modo in cui comunico, decido e delego?
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Quali opportunità potrei aprire se imparassi a leggere le differenze cognitive come risorse invece che come ostacoli?
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Un commentatore di WordPress
di U2COACH