ICF ha aggiornato la definizione della Core Competency 2 – Embodies a Coaching Mindset, ponendo un accento chiaro e inequivocabile sull’importanza del mentoring e della supervisione:
“Engages in ongoing personal and professional learning and development as a coach. Works with coaching supervisors or mentor coaches as needed. Develops and maintains a mindset that is open, curious, flexible and client-centered.”
(ICF, 2025)
La traduzione non ufficiale è:
“Si impegna in un apprendimento e sviluppo personale e professionale continuo in quanto coach. Collabora con supervisori di coaching o mentor coach quando necessario. Sviluppa e mantiene una mentalità aperta, curiosa, flessibile e centrata sul cliente.”
Un aggiornamento che invita ogni coach a considerare il proprio apprendimento continuo non come un’opzione, ma come un comportamento professionale essenziale.
In ogni fase del nostro percorso professionale, anche quando sentiamo di “sapere abbastanza”, c’è un passo ulteriore che può fare la differenza: scegliere consapevolmente di affidarci a qualcuno più esperto di noi. Nel coaching, questo passo si chiama mentoring.
Il mentoring è molto più che una revisione tecnica delle Core Competencies ICF. È uno spazio di confronto evolutivo, in cui possiamo esplorare nuove prospettive, ridefinire la nostra identità professionale e allinearci con una visione più ampia del nostro potenziale come coach.
Il mentoring non è uno specchio, è una lente di ingrandimento: ti aiuta a vedere con maggiore nitidezza ciò che funziona, ciò che può migliorare e ciò che può espandersi.
Un buon mentor ti aiuta a:
- vedere dove sei e dove potresti essere
- identificare abitudini invisibili che frenano la tua evoluzione
- ricollegarti ai principi fondanti del coaching con maggiore maturità
- creare un piano di apprendimento continuo che abbia una direzione autentica, coerente con i tuoi valori e il tuo stile.
In un mondo in cui le informazioni sono accessibili ovunque, la vera crescita non dipende da ciò che impari, ma da con chi lo esplori.
Come dice Robert Hargrove:
“Un coach straordinario è anche un maestro apprendista. Non smette mai di imparare e non lo fa mai da solo.”
Oltre la tecnica: direzione e senso
Lavorare con un* mentor significa anche rispondere a domande più ampie:
- Dove sto andando come coach?
- Che tipo di impatto desidero generare nei miei clienti?
- Come posso essere fedele alla mia unicità, restando allineatə agli standard ICF?
Come sottolinea Stephen Covey nel suo libro The 8th Habit:
“La vera leadership consiste nel trovare la propria voce e ispirare gli altri a trovare la loro.”
E per trovare la propria voce, serve uno spazio sicuro dove poterla cercare: il mentoring è proprio questo spazio.
3 domande chiave per riflettere sul tuo prossimo ciclo di sviluppo
- Quali competenze di coaching sto approfondendo… e quali sto trascurando?
- Che tipo di conversazioni professionali sto coltivando per crescere nella mia pratica?
- Qual è il prossimo passo evolutivo che potrei fare con il supporto di un* mentor?
In sintesi
L’invito di ICF è chiaro: la mentalità del coaching non è statica, è un processo continuo che richiede investimento, confronto e cura.
Scegliere un mentor coach significa onorarla, nutrirla, farla evolvere.
“Un mentore è qualcuno che vede il talento e il potenziale in te e ti aiuta a tirarlo fuori.”
– Oprah Winfrey
Il mentoring non è un “di più”, ma una pratica fondamentale di cura verso sé stessə e verso il coaching.
Rappresenta un atto d’amore professionale, che ci ricorda che anche chi guida ha bisogno, ogni tanto, di essere accompagnatə.
“Se vuoi andare veloce, vai da solə. Se vuoi andare lontano, vai con qualcunə.”
– Proverbio africano
Cerchi un Mentor Coach ICF o vuoi creare un percorso di mentoring per il tuo sviluppo?
Scrivici: siamo qui per aiutarti a scegliere la rotta.

















Un commentatore di WordPress
di Flaminia Fazi