Leadership autentica o pseudo-leadership?

di Flaminia Fazi

Ogni leader che si rispetti ha enormi responsabilità. Deve essere abile nell’ispirare e motivare gli altri, nel creare una visione comune, nel valorizzare la creatività e l’iniziativa personale dei propri collaboratori, deve avere un mindset flessibile e coerente, che sappia esplorare modi diversi di affrontare la complessità e il cambiamento.

Eppure, non sempre chi ricopre ruoli di leadership possiede le qualità e le caratteristiche della vera leadership. Anche in presenza di carisma e elevata fiducia in se stessi, la pseudo-leadership non ha la capacità di creare una cultura del lavoro positiva e produttiva. L’etica finisce per essere messa da parte con maggior frequenza, si fa uso di una comunicazione manipolatoria, e si mantiene il controllo su tutto. A differenza di chi sa esprimere una leadership genuina e autentica, la pseudo-leadership è spesso associata al narcisismo, in quanto mossa da interessi personali e da uno spiccato orientamento al potere. Ci si preoccupa di mantenere la propria immagine e autorità, piuttosto che prendersi cura dei bisogni delle persone o incoraggiarne l’autonomia.

Quali elementi determinano lo sviluppo di una pseudo-leadership?
Senza dubbio una mancanza di competenze o qualifiche necessarie a ricoprire una determinata posizione, oppure motivazioni egoistiche che nulla hanno a che vedere con il desiderio autentico di guidare gli altri. Non solo. Può verificarsi una mancata assunzione di responsabilità per le proprie azioni, e un’insensibilità verso gli altri.

Neuroscienze e pseudo-leadership
Numerosi studi e ricerche in campo neuro-scientifico hanno esaminato la pseudo-leadership in relazione ad una varietà di fattori, tra cui il funzionamento di specifiche aree del cervello e la loro interazione, il ruolo degli ormoni, quello dell’intelligenza emotiva e del sistema nervoso autonomo. Lo squilibrio di questi fattori è responsabile di processi decisionali inadeguati, di una mancanza di empatia, di reazioni poco efficaci.

Alcuni esempi:

– la corteccia pre-frontale è responsabile del processo decisionale, della pianificazione e del controllo degli impulsi, e svolge un ruolo fondamentale nella leadership. Negli individui che mostrano una pseudo-leadership, potrebbe esserci uno squilibrio nell’attività tra la corteccia pre-frontale e altre regioni del cervello, come l’amigdala, che è responsabile dell’elaborazione emotiva e della regolazione del comportamento. L’amigdala è associata all’esperienza di paura, ansia e stress e, quando è iperattiva, può portare a decisioni impulsive, scarsa capacità di giudizio e mancanza di empatia. Questo avviene per una mancanza di integrazione tra i funzionamenti del cervello encefalico e le neurologie della regione del cuore e della pancia, per via di una iperattività di controllo operata proprio dal cervello encefalico;
– il ruolo dell’ormone testosterone è centrale nell’espressione di una leadership equilibrata. Gli studi hanno dimostrato che gli individui con livelli più alti di testosterone tendono a mostrare comportamenti più dominanti, assertivi e competitivi. Tuttavia, alti livelli di testosterone possono anche portare a un aumento del rischio di impulsività, aggressività e mancanza di empatia, che possono essere dannose per una leadership efficace. L’ormone ossitocina, d’altra parte, è collegato alla fiducia, all’empatia e al legame sociale, tutti elementi importanti per la leadership. La ricerca ha dimostrato che gli individui con livelli più elevati di ossitocina tendono a mostrare un comportamento più pro sociale e sono maggiormente in grado di comprendere e rispondere agli stati emotivi degli altri;
– l’intelligenza emotiva si riferisce alla capacità di chi è leader di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, così come le emozioni degli altri. È stato collegato alla capacità di condurre in modo efficace, poiché consente alle persone di rispondere in modo appropriato alle emozioni dei membri del proprio team e prendere decisioni che sono nel migliore interesse del gruppo;
– il sistema nervoso autonomo svolge un ruolo importante nel funzionamento del corpo e un equilibrio ottimale tra le sue specializzazioni, il sistema nervoso simpatico e quello parasimpatico, è essenziale per una leadership efficace. Un SNA squilibrato può portare a scarsa qualità del processo decisionale, impulsività, aggressività e mancanza di empatia, che sono caratteristiche della pseudo-leadership.

Comprendere i meccanismi neurobiologici sottostanti è pertanto fondamentale per promuovere una leadership sostenibile ed equilibrata, ed evitare di cadere nelle insidie della pseudo-leadership. Quest’ultima è direttamente collegata ad una mancanza di allineamento tra le nostre intelligenze multiple: testa, cuore e pancia. Il cervello della testa, o cervello razionale, è responsabile del pensiero logico, della pianificazione e del processo decisionale. Il cervello del cuore, o cervello emotivo, è responsabile dei sentimenti, delle emozioni e dei legami relazionali. Il cervello dell’intestino, o cervello istintuale, è responsabile dei nostri istinti di sopravvivenza e del movimento.  Ad esempio, si può essere eccessivamente concentrati sul cervello razionale e ignorare gli input emotivi e istintuali.

L’allineamento dei tre cervelli aiuta chi è leader ad essere più adattabile, resilienti e capace di rispondere alle esigenze del team e dell’organizzazione. Essere capaci di bilanciare gli input della testa, del cuore e della pancia significa saper anticipare i cambiamenti e rispondere in modo proattivo agli eventi. Grazie alle straordinarie tecniche di mBIT è possibile sviluppare capacità di leadership sostenibili che sappiano accrescere e migliorare l’intuizione, l’auto-consapevolezza, l’auto-controllo, la gestione dei propri stati individuali, l’acquisizione di comportamenti virtuosi, la costruzione di relazioni oneste costruite su una base di etica e integrità.

mBIT Coach: formazione certificata
Flaminia Fazi è stata la prima italiana ad ottenere la certificazione come mBIT Coach ad inizio 2014, ed ha proseguito la sua formazione con successive certificazioni con Grant Soosalu, sviluppatore di mBraining e delle tecniche mBIT, come mBIT Trainer e mBIT Master Coach, Evolve, Loving your Life e mBodied Wisdom.

Nel 2022, con la guida di Wilbert Molenaar, ha conseguito la certificazione come mBIT NHPT Trainer of Coach Trainers, entrando a far parte del Team degli unici cinque NHPT Trainers al momento certificati a questo livello con la missione di divulgare le mBIT ed il modello mBraining nel mondo, aggiungendo le certificazioni di Trainer di mBIT Master Coach e di Trainer di mBIT Coach Trainers.

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