Pensare lineare in un mondo non lineare e complesso

di Flaminia Fazi

La mente umana fatica a comprendere relazioni non lineari. Questo perché il nostro cervello è naturalmente portato a rispondere alla complessità in modo semplice. La semplicità è senza dubbio una virtù, fintanto che il mondo si comporta nel modo in cui ci aspettiamo. Ma quando le condizioni cambiano dobbiamo essere preparati a mettere in gioco altri stili di pensiero. Il nostro modo di pensare infatti, determina come percepiamo il mondo e la nostra linea di azione.

Circa il 90% del nostro stile di pensiero quotidiano è rappresentato dal pensiero lineare. Analitico, metodico, razionale, logico. I pensatori lineari tendono a risolvere problemi e prendere decisioni utilizzando le informazioni apprese in una determinata situazione per applicarle ad un’altra. Cercano coerenza, regole, schemi, modelli e una formula generale da poter declinare nella vita di tutti i giorni. Poiché il pensiero lineare vede il mondo prevalentemente in bianco e nero, chi utilizza questo stile fatica a trovare una via di mezzo o raggiungere un compromesso. Il pensiero lineare è ripetitivo e il risultato non cambia mai, e questa rigidità può portare nel tempo ad essere inefficaci.

All’opposto c’è il pensiero non lineare, uno stile intuitivo, visionario, creativo, artistico, emotivo. I pensatori non lineari sono portati ad elaborare nuove idee, ad esplorare combinazioni insolite, a valutare nuovi modi per risolvere quelle sfide che non hanno un’unica soluzione. Grazie all’immaginazione il pensiero non lineare esce fuori dagli schemi noti, dalla zona di comfort per convogliare l’energia verso nuove possibilità.

Pensare in modo diverso. Come si creano le condizioni per far emergere nuove intuizioni, stabilire connessioni, generare più soluzioni? Come possiamo espanderci in più direzioni ed accedere ad un più ampio spazio di opportunità?

Quando si affrontano problemi o nuovi progetti, è naturale propendere maggiormente verso l’uno o l’altro stile di pensiero. Il limite di questa attitudine sta nel diventare troppo dipendenti da un determinata modalità. Troppi pensieri non lineari portano idee infinite e nessuna soluzione. Di contro, troppi pensieri lineari restringono il campo delle possibilità. E’ bene chiarire che nessun pensiero è migliore dell’altro, ed entrambi sono necessari per avere successo ed essere efficaci nella vita. Ciò che conta è trovare il giusto equilibrio.

Il problema è che siamo stati abituati a pensare in un solo modo, lasciando da parte la spontaneità, il talento e la libertà di far volare alte le potenzialità della mente. Nei bambini ad esempio, il pensiero divergente (che sta alla base della creatività) ha un potenziale incredibile tra i 4 e i 6 anni. Tuttavia, a 10 anni si riduce di circa il 60%. Questo perché nei contesti educativi e di apprendimento si tende a standardizzare la modalità di pensiero prediligendo lo stile convergente.

Alcuni punti di attenzione possono aiutarti ad allenare il pensiero non lineare:

1. Sii più flessibile. Una delle principali sfide tra i pensatori lineari è la tendenza alla rigidità. Per questo l’adozione di un approccio flessibile è estremamente utile quando le situazioni richiedono capacità di adattamento oppure di esercitare una maggiore resilienza di fronte ad eventi imprevisti.

2. Coltiva l’intelligenza emotiva. I pensatori lineari hanno spesso difficoltà a connettersi e relazionarsi con gli altri. Per questo occorre sviluppare empatia, apertura, ascolto.

3. Rilassati e riposa. Il pensiero non lineare emerge in particolare quando ci si trova in una dimensione rilassata e di buon riposo. Si tratta di uno stato mentale definito “default mode network”. Secondo alcune ricerche – come quella dell’University of Southern California (USC) – in questa modalità il cervello ha più tempo per attivare meccanismi di riflessione, trovare soluzioni, far emergere nuovi progetti. La mente, essendo più libera di vagare, si ricarica, infondendo nuova energia e vitalità in ciò che facciamo.

4. Allenati a costruire narrazioni non lineari. Utilizza dei post-it per mappare visivamente un intero concetto, evidenziando pensieri e relazioni interconnessi. Riportando i pensieri su carta e poi disponendoli su un muro puoi riorganizzare più e più volte le idee, in diversi ordini e modi. Eviterai così i percorsi lineari a favore di una struttura a forma libera. Una strategia da mettere subito in pratica!

Il mondo così come lo abbiamo creato è un processo del nostro pensiero. Non può essere cambiato senza cambiare il nostro modo di pensare. Albert Einstein

Tutti gli articoli

Dialogo incarnato: sblocca l’intelligenza del corpo 

di U2COACH

  Quante volte ci siamo sentiti pronti ad affrontare una conversazione difficile e poi ci siamo bloccati?  Ci mancano le parole, la tensione ci attraversa, l’intento iniziale sfugge al nostro controllo. E così, ciò che doveva essere un confronto costruttivo si trasforma in un’occasione mancata,…

leggi di più

Il Mentoring per crescere come coach professionista

di U2COACH

Le migliori 10 domande per un mentoring efficace e l’adattamento al Modello di Coaching Trasformazionale di Tony Robbins Per guidare efficacemente qualcuno che vuole rafforzarsi nella sua professione come coach, è fondamentale fare domande per stimolare una riflessione sulle motivazioni, i punti di forza, le aree di…

leggi di più

La motivazione e il potere dei rituali 

di U2COACH

Quali forze guidano la tua motivazione?  Come puoi sostenere la spinta all’azione in ciò che vuoi realizzare? Spesso il sogno di realizzare obiettivi ambiziosi inizia con grande passione ed entusiasmo. Una spinta propulsiva ci fa da guida, e immaginiamo già la soddisfazione di aver raggiunto la vetta….

leggi di più